
Il mio metodo di lavoro per le fotografie è cresciuto col tempo. Al giorno d'oggi sembra banale scattare una foto, scaricarla e poi esporla sul web, ma non è sempre così semplice. Quando si comincia ad avere migliaia di fotografie si comincia a pensare che è necessario avere un metodo di lavoro altrimenti si rischia di perdere molto tempo e non risolvere nulla di buono. Per questo motivo sistemare le mie fotografie richiede molto tempo perchè ho un metodo molto meticoloso ma mi permette di avere sempre tutto in ordine e al sicuro.
La prima cosa che ci capita di fare quando ci troviamo ad essere in possesso di una fotocamera digitale è quello di scattare all'impazzata creando centinaia di fotografie in pochissimo tempo. In passato poichè ogni fotografia aveva un costo intrinseco che era quello inevitabile della stampa si faceva molta più attenzione a quello che si scattava ragionando di più sulla fotografia finale. Al giorno d'oggi invece spesso si scattano molte fotografie identiche facendoci poi perdere molto tempo in fase di post-produzione. Col tempo si impara a scattare di meno e raggiungere scatti di qualità superiore anche se mi rendo conto che quando ci troviamo in viaggio in qualche bellissimo luogo magari con paesaggi molto diversi tra loro si rischia di portare a casa migliaia di fotografie per la paura di aver sbagliato qualcosa. Vi faccio un esempio: nel mio viaggio di nozze in America ho scattato la bellezza di 4600 fotografie. Per il sito ne ho scelte 400. Capite bene che il lavoro di post-produzione ha richiesto un sacco di tempo ma ne vale la pena se volete raggiungere buoni risultati.
La Post-Produzione
In seguito a questa premessa sono fermamente convinto che una buona conoscenza ed un adeguato utilizzo delle tecniche di postproduzione oggi possono fare la vera differenza sul risultato finale della qualità dell'immagine. Tutto ciòche un tempo poteva essere fatto in camera oscura con tecniche difficili e raffinate, oggi un fotografo creativo può eseguirlo al computer con software elaborati (come il famoso Photoshop). Ma contrariamente a quanto avveniva in camera oscura, oggi è molto comune assistere ad un uso inappropriato delle tecniche di postproduzione. Di conseguenza sempre più spesso, soprattutto in giro per il web, si trovano immagini visibilmente innaturali a causa di un eccessivo o incorretto uso della postproduzione. Anche io spesso uso la correzione del colore facendo risultare i colori molto più vividi dello scatto originale ma cerco sempre di non esagerare perchè purtroppo far apparire una buona immagine sul web non è così semplice come vederne una stampata dal vivo e allora bisogna ricorrere ad una giusta correzione dell'immagine per meglio bilanciare il constrasto su monitor.
1) La selezione
Uno dei compiti più difficili per un fotografo è quello della selezione. Non è affatto facile scegliere tra due o più scatti simili quello migliore, o quantomeno quello che sarà più apprezzato. Per questo motivo la selezione delle fotografie richiede molto tempo soprattutto quando vogliamo fare una selezione a più livelli come quello di scegliere foto per il web, per la stampa, per un proprio book fotografico. L'occhio e le tecniche di scelta migliorano col tempo.
2) Ritocco immagini
Dopo aver selezionato le fotografie, lavoro su ogni singolo scatto, senza mai applicare lo stesso tipo di ritocco a più fotografie contemporaneamente. Le mie correzioni spesso si limitano a correggere i livelli dell'immagine, ad esaltare un po' i colori o contrastare l'immagine. Alle volte invece per una buona fotografia occorre fare un po' di lavoro in più come ad esempio eliminare dall'immagine un qualcosa di inopportuno che non ci siamo accorti nel momento dello scatto. Il mio obiettivo finale rimane comunque sempre quello di non esagerare mai con il ritocco, non voglio stravolgere l'immagine, altrimenti risulta essere troppo evidente che la fotografia è innaturale e non rispecchia più ciò che avevo in mente di trasmettere nel momento dello scatto. Saper dosare bene gli strumenti di ritocco è un'arte che si impara col tempo e forse non si finisce mai di imparare.
3) Il bianco e nero
Poichè considero la fotografia in bianco e nero un metodo per ottenere fotografie di alto impatto, spesso uso questa tecnica sulle immagini che ritengo essere più appropriate a questo genere di lavorazione. Spesso uso questa tecnica per le fotografie di ritratti, per i matrimoni o per paesaggi con forti luci ed ombre che creano alto contrasto. In certi scatti ritengo che quando una fotografia è ben riuscita e contiene un forte messaggio, il colore sia addirittura un elemento di fastidio, che distrae l'osservatore dal messaggio contenuto nella foto. Il passaggio al bianco e nero viene sempre fatto da una fotografia scattata in precedenza a colori. Non mi capita mai di utilizzare il metodo bianco e nero direttamente dalla fotocamera digitale.
4) Ridurre il tempo di post-produzione
Per limitare al minimo il mio lavoro di post-produzione ho imparato ad usare tecniche che in fase di scatto mi permettono di ottenere immagini quasi perfette. Alle volte basta fermarsi a riflettere 2 secondi in più, controllare bene le impostazioni della fotocamera, spostarsi di pochi cm oppure utilizzare alcuni strumenti adatti e si possono ottenere scatti magnifici. E' importantissima per me la composizione dell'immagine infatti mi capita raramente di effettuare crop sulle foto. Altri strumenti che reputo molto utili sono i filtri come quelli polarizzatori che esaltano i colori del cielo anche quando la luce del giorno non è proprio perfetta.
Per tutti questi motivi quando mi sento dire che oggi, nell'era digitale, è più facile fotografare penso che si commetta un grave errore di valutazione complessiva. Il processo di postproduzione risulta oggi nell'era digitale una fase molto importante quasi quanto fotografare. L'unica vera comodità è rappresentata dal fatto che possiamo vedere subito sullo schermo LCD la foto che abbiamo scattato, ma ognuno di noi se non possiede tecnica fotografica, creativà, inventiva, senso estetico non otterrà mai ottimi scatti. L'era digitale permette di perfezionarci con la pratica, tanta pratica. La cosa che ci è concessa e di poter scattare tutte le volte che vogliamo provando e riprovando fino a che non abbiamo ottenuto l'effetto desiderato. E quando l'avremo ottenuto dovremo ricordarlo per le volte future in modo da essere sempre più esperti e migliorare sempre di più i propri lavori fotografici.
5) Come e dove salvare le immagini
Ultimo, ma non per ultimo, è importantissimo fare un backup delle immagini in modo sicuro ed efficace. Ho trovato un metodo relativamente semplice per salvare le mie immagini. Ogni uscita fotografica viene salvata su una cartella del mio harddisk con "Anno-Mese-Giorno + Descrizione della cartella". In questo modo tutte le cartelle compaiono in ordine temporale di anno/mese/giorno riuscendo più facilmente a ritrovare vecchie fotografie. Molti usano programmi complessi che permettono di creare dei veri e propri database con parole chiave per ritrovare velocemente le fotografie. Sono indubbiamente molto belli ed efficienti ma una ricerca veloce e sicura richiede anche un attento salvataggio di dati e parole chiave delle fotografie e personalmente lo ritengo una grande perdita di tempo. Le mie cartelle a sua volta vengono copiate su due harddisk da 1 Terabyte ciascuno. Un hardisk lo ripongo all'interno di un cassetto al sicuro e lo utilizzo solamente per fare il backup all'occorrenza di nuove cartelle, mentre l'altro lo uso più frequentemente per riprendere e rivedere vecchi scatti. In questo modo la possibile perdita di dati è ridotta al minimo e se poi non mi sento ancora sicuro faccio ulteriori backup su dischi DVD anche se sappiate che anche i supporti DVD non sono destinati a durare in eterno.